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👆📷 𝐏𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐢𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨. 𝐁𝐨𝐫𝐠𝐨 𝐚 𝐌𝐨𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨, 𝐋𝐮𝐜𝐜𝐚
Benvenuti al Ponte del Diavolo, uno dei luoghi più affascinanti e inquietanti della Toscana. Non è solo un ponte medievale dall’architettura ardita, con quell’arco principale che sfida la logica e la gravità. È un ponte che porta con sé un’ombra antica, un patto oscuro inciso nella pietra e custodito dal fiume Serchio.
La leggenda narra di un capomastro sopraffatto: i lavori di costruzione andavano a rilento, le piene del fiume distruggevano ogni progresso, e la disperazione cresceva. In un momento di follia o forse di estrema lucidità, invocò il Diavolo. E il Diavolo rispose. Un’offerta: il ponte sarebbe stato finito in una notte, ma in cambio, la prima anima a calpestarlo sarebbe stata sua.
Il capomastro accettò, ma il giorno dopo, sopraffatto dal rimorso, si confidò con il parroco del paese. Fu proprio quest’ultimo a trovare l’inganno perfetto: invece di un uomo, fu un cane un maremmano bianco come la neve a essere fatto passare per primo. Satana, beffato, scomparve tra le acque del Serchio, portando con sé il povero animale. Ma si dice che, nelle notti d’autunno, il suo spirito vaghi ancora sul ponte, con occhi pallidi e tristi, alla ricerca dell’anima promessa.
E poi c’è lei: Lucida Mansi, la nobildonna più bella e temuta della Lucca seicentesca. Ricca, ambiziosa, ossessionata dalla propria giovinezza. Quando vide apparire un giovane affascinante, dallo sguardo magnetico, accettò la sua proposta senza indugio: trent’anni di eterna bellezza in cambio dell’anima. Solo troppo tardi scoprì chi fosse davvero quel giovane. Sul ponte, nell’istante in cui il patto si compì, Lucida vide la sua anima staccarsi da sé e precipitare nelle acque del fiume.
Due storie, un solo ponte. E la sensazione che, attraversandolo, qualcosa o qualcuno ti osservi dalle ombre.
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#riccardofranchini_lucca
