www.facebook.com/share/p/1EfzkfF8KE/
🌄 𝐈𝐧 𝐛𝐢𝐜𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐭𝐮𝐟𝐨 𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞: 𝐯𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐞𝐥𝐯𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐞𝐦𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐮𝐝 🚴♀️
C’è un angolo d’Italia dove il tempo pare essersi addormentato su speroni di tufo, e le ruote della bici scorrono leggere tra storie scolpite nella roccia e panorami che sanno di fiaba antica. È la 𝐌𝐚𝐫𝐞𝐦𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐮𝐝 , là dove Toscana e Lazio si stringono la mano, tra 𝐏𝐢𝐭𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, 𝐒𝐨𝐯𝐚𝐧𝐚 𝐞 𝐒𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨: borghi aggrappati al cielo, strade tortuose e silenziose, cicatrici verdi nella pietra millenaria.
Parto da 𝐏𝐢𝐭𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, la “piccola Gerusalemme”, uscendo dalle mura attraverso una porta bugnata che racconta di nobili casate e guerrieri del passato. Lo stemma di Gianfrancesco Orsini mi osserva dall’alto come un custode del borgo. La bici prende vita e, tra un tornante e l’altro, imbocco la 𝐒𝐏 𝟒𝟔 𝐏𝐢𝐚𝐧 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚, lasciandomi alle spalle la SR 74. Il profumo del tufo bagnato accompagna la discesa fino al fiume 𝐋𝐞𝐧𝐭𝐞, che accoglie le ruote con un brivido fresco.
💪 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚: si chiama 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐒. 𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨, ma a noi, che amiamo far faticare le gambe, pare rinascita. Il ritmo si fa allegro su un pianoro che domina la valle, tra verdi esplosioni di primavera e quiete da pittura. Un’ultima spinta e… eccoci a 𝐒𝐨𝐯𝐚𝐧𝐚.
Qui tutto parla di passato: 𝐥𝐚 𝐑𝐨𝐜𝐜𝐚 𝐀𝐥𝐝𝐨𝐛𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞𝐬𝐜𝐚 in rovina, il 𝐜𝐢𝐛𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐜𝐨 nella chiesa di Santa Maria, la pietra che sembra scolpita con delicatezza e rabbia insieme. Poco fuori, ci addentriamo nel cuore dell’Etruria più sacra: la “𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐮𝐟𝐨”, con la maestosa 𝐓𝐨𝐦𝐛𝐚 𝐈𝐥𝐝𝐞𝐛𝐫𝐚𝐧𝐝𝐚, si raggiunge pedalando tra la 𝐒𝐏 𝟏𝟒𝟓 e la 𝐕𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐯𝐨𝐧𝐞. Un sentiero scavato nella pietra dagli antichi, ora esplorabile su due ruote: pura magia.
👉 Lungo il percorso, un masso ci sorprende: pare una mano gigante pietrificata. È la “𝐌𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐎𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨”, leggenda di sconfitte epiche e preghiere scolpite nel tufo. Si dice che il paladino di Carlo Magno si inginocchiò qui, affranto, lasciando il segno della sua fede e della sua rabbia.
Proseguiamo sulla 𝐑𝐄𝐓 𝟎𝟎𝟓, tra saliscendi di ghiaia e tagli verticali di roccia che sembrano canyon segreti. Ritroviamo l’asfalto sulla 𝐒𝐏 𝟐𝟐 e scivoliamo giù nella valle del Lente, dove una cascata di tornanti ci porta dritti nel cuore di 𝐒𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨. Sembra uscito da un sogno: 𝐅𝐨𝐫𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐎𝐫𝐬𝐢𝐧𝐢, 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐋𝐞𝐨𝐩𝐨𝐥𝐝𝐢𝐧𝐨, e vicoli che raccontano secoli di silenzio.
🚴 Ultimo atto: via sulla 𝐒𝐏 𝟏𝟐 𝐒𝐚𝐧 𝐐𝐮𝐢𝐫𝐢𝐜𝐨, tra strade sterrate che attraversano poderi antichi e campi disegnati dal vento. Siamo soli, noi e il fruscio delle ruote. 𝐋𝐚 𝐏𝐢𝐞𝐯𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐪𝐮𝐢𝐥𝐚 ci saluta con la sua eleganza romanica, vegliando sulle 𝐓𝐞𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨 nascoste lì accanto.
Una leggera discesa sulla 𝐒𝐏 𝟒 ci riporta, quasi senza accorgercene, a 𝐏𝐢𝐭𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, dove tutto era cominciato.
⸻
📏 𝐃𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨:
🚵♂️ Tipo bici: Gravel o MTB
📏 Lunghezza: 43 km
📈 Dislivello complessivo: 680 m
🧭 Quota massima: 480 m
🛣️ Fondo: 85% asfaltato, 15% sterrato
💪 Impegno fisico: medio
🔧 Difficoltà tecnica: media
🗓️ Periodo consigliato: tutto l’anno
📍 Località: Pitigliano – Sorano – Sovana
————
𝐒𝐞𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐆𝐮𝐢𝐝𝐚 𝐓𝐮𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚?
𝐒𝐞𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐁𝐢𝐜𝐢𝐜𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐨 𝐓𝐫𝐞𝐤𝐤𝐢𝐧𝐠?
𝐈𝐧𝐯𝐢𝐚𝐦𝐢 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐭𝐨𝐮𝐫, 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢, 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢, 𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐞 𝐟𝐨𝐭𝐨.
———-
#riccardofranchini_itinerari
#riccardofranchini_bicicletta
#riccardofranchini_toscana
