Articolo precedente ❤️ 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚: 𝟏𝟎 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝟏𝟎 𝐛𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨. 𝐁𝐞𝐯𝐢, 𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐢, 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢. Non cercare la Toscana nei depliant. Non la troverai in un agriturismo con piscina o in un calice fotografato troppo bene. La trovi nei silenzi storti dei borghi, nelle rughe dei contadini, nelle mani sporche di chi impasta da 50 anni, nei colori, suoni e scorci che non avresti mai immaginato di vivere. 𝟏. 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 – 𝐋’𝐀𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚 𝐯𝐢𝐯𝐨 𝐌𝐨𝐨𝐝: Maledettamente viva, dannatamente bella Firenze è pornografia culturale: troppo, troppo bella, troppo intensa, troppo tutto. C’è arte ovunque, anche nel modo in cui una nonna ti serve un piatto di cibreo come se stesse esponendo un Botticelli. Passeggi negli Uffizi con i piedi a pezzi e gli occhi lucidi, poi ti sporchi le mani di lampredotto in un vicolo pieno di bestemmie e poesia. Firenze non è una città. È un affondo. E non sempre esci indenne. ⸻ 𝟐. 𝐋𝐮𝐜𝐜𝐚 – 𝐒𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨 𝐞𝐥𝐞𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐟𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐌𝐨𝐨𝐝: Rinascimento interiore, sottovoce, poi boom! festival e follia Lucca non grida. Lucca sussurra. È la città che si chiude e si apre, delle mura che non difendono più ma abbracciano, dei silenzi che ti fanno riflettere. È educata, gentile, un tè delle cinque con vista sulla storia. Ma attenzione: Lucca ha una doppia vita. In estate si scatena con il Lucca Summer Festival: Rolling Stones, Dylan, Nick Cave che cantano sotto le stelle e tu che non capisci più se sei in Toscana o in un sogno mondiale. Poi arriva l’autunno, e Lucca esplode: Lucca Comics & Games. Migliaia di persone travestite da tutto e niente, anime, supereroi, samurai e stregoni invadono le strade della fantasia. Lucca è come un manga illustrato da Piero della Francesca. ⸻ 𝟑. 𝐒𝐢𝐞𝐧𝐚 – 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐨𝐞𝐯𝐨 𝐞 𝐟𝐮𝐫𝐨𝐫𝐞 𝐌𝐨𝐨𝐝: Fanatica, teatrale, ultraterrena Siena è bella come un colpo di scena. Non ti accoglie, ti giudica. Le sue contrade si odiano e si amano con la passione dei romanzi russi. Il Palio non è un evento: è una guerra rituale. E tu, turista, sei solo un intruso con la bocca aperta. Mangia un piatto di pici cacio e pepe, bevi un Chianti Classico e guarda la piazza: non è uno spettacolo, è una religione laica, fatta di tamburi, cavalli e furore. ⸻ 4. 𝐋𝐢𝐯𝐨𝐫𝐧𝐨 – 𝐈𝐫𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐚𝐧𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢𝐚 𝐟𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐌𝐨𝐨𝐝: Punk col cuore tenero Livorno è quella cugina ruvida che ti offre una sigaretta e poi ti abbraccia forte. Qui il mare è vero, la gente dice parolacce meglio di quanto tu sappia pregare, e il cacciucco ha più carattere di te. Niente musei da cartolina. Ma c’è Modigliani, c’è la lotta di classe, c’è la poesia nei moli e negli sguardi furbi dei pescatori. Livorno non è gentile. È onesta. E oggi è un lusso. ⸻ 𝟓. 𝐏𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 – 𝐋𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐮𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐌𝐨𝐨𝐝: Dolcezza architettonica + estasi casearia Pienza è un sogno di pietra disegnato da un Papa con manie di simmetria. Troppo bella per essere vera. E poi arriva l’odore: pecorino in tutte le sue declinazioni, fresco, stagionato, al fieno, alle noci. Cammini tra botteghe che sembrano boutique del gusto e ti senti in colpa per quanto sei felice. Pienza ti dice che anche la perfezione può essere commestibile. E dannatamente grassa. ⸻ 𝟔. 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞𝐩𝐮𝐥𝐜𝐢𝐚𝐧𝐨 – 𝐋𝐮𝐬𝐬𝐮𝐫𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐛𝐨𝐭𝐭𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐌𝐨𝐨𝐝: Euforia aristocratica alcolica In questa città il vino non è solo buono. È sensuale. È una trappola benedetta. Bevi un Vino Nobile con un vecchio contadino che ti racconta di quando ancora si pestava l’uva a piedi, e senti che qualcosa dentro si scioglie. Le colline sembrano sussurrare, i cipressi ti giudicano, il cinghiale ti tenta. Montepulciano è la decadenza fatta panorama. ⸻ 𝟕. 𝐏𝐢𝐭𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 – 𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐌𝐨𝐨𝐝: Mistico, verticale, sospeso nel tempo Pitigliano sembra scolpita dalla luna. Ti appare all’improvviso come un miraggio scolpito nel tufo, e ti inchioda. Qui cammini tra cantine etrusche, sinagoghe antiche, profumi di erbe dimenticate. Pitigliano non parla. Ti osserva. E tu, per una volta, smetti di fotografare. E ascolti. ⸻ 𝟖. 𝐒𝐚𝐧 𝐆𝐢𝐦𝐢𝐠𝐧𝐚𝐧𝐨 – 𝐓𝐨𝐫𝐫𝐢, 𝐠𝐞𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐚𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐌𝐨𝐨𝐝: Verticale e fotogenica, ma con un’anima (se la cerchi) San Gimignano è bella da far schifo. E infatti tutti ci vanno. Torri medievali, strade acciottolate, il miglior gelato del mondo (dicono). Ma se ti fermi oltre le 18, quando i pullman spariscono, la città respira di nuovo. Bevi una Vernaccia in silenzio guardando il tramonto sulla Val d’Elsa e capisci che San Gimignano non è una trappola. È una diva che si spoglia solo dopo cena. ⸻ 𝟗. 𝐀𝐫𝐞𝐳𝐳𝐨 – 𝐎𝐫𝐨, 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢 𝐞 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐞𝐩𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐢 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐌𝐨𝐨𝐝: Nobile malinconia con flash di genio toscano Arezzo è una dama antica che ha visto troppo. Non grida, ti guarda da sopra gli occhiali e continua a leggere Vasari. C’è l’oro: quello vero, che scintilla nelle botteghe degli artigiani, e quello narrativo, inciso nei palazzi silenziosi che fanno da quinte a “La Vita è Bella” di Benigni. Il centro profuma di storia e polvere nobile, con un’aria che sa di letteratura, antiquariato e dolce decadenza. Poi, quando non te l’aspetti, Arezzo ti sferra un colpo basso: una trattoria sconosciuta, un piatto di acquacotta, un bicchiere sincero. E ti chiedi: perché non sono venuto prima? ⸻ 𝟏𝟎. 𝐕𝐨𝐥𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 – 𝐋𝐚 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐥𝐚 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 𝐌𝐨𝐨𝐝: Arcaica, silenziosa, lunare Volterra è etrusca, inquieta, antica come un sussurro tra pietre. Ci arrivi e senti un cambio di pressione, come se fossi entrato in una dimensione parallela. Mangia una zuppa di farro sotto archi millenari, cammina sulle mura al tramonto, respira forte. Volterra non ti vuole piacere. Ti vuole ricordare che sei solo di passaggio. ⸻ #riccardofranchini_toscana #riccardofranchini_viaggi #riccardofranchini_itinerari