Articolo precedente 😱 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 𝐌𝐚𝐥𝐚𝐭𝐚. 𝟓 𝐌𝐚𝐧𝐢𝐜𝐨𝐦𝐢 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚. C’è qualcosa di profondamente disturbante ma terribilmente attraente nei luoghi che la società ha deciso di dimenticare. Un manicomio non è solo un edificio abbandonato. 𝐄̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐚𝐩𝐬𝐮𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨. 𝐄̀ 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐮𝐭𝐨. 𝐄̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚 che la Toscana nasconde tra cipressi e colline. Se hai il coraggio (e il buon senso) di 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐝𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨, questi sono 𝟓 𝐞𝐱 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐜𝐨𝐦𝐢 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐭𝐢 che puoi (quasi) ancora visitare. Non aspettarti tour guidati. Aspettati sussurri. ⸻ 𝟏. 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐞 𝐒𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨𝐥𝐢 – 𝐏𝐢𝐬𝐭𝐨𝐢𝐚 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨: Via di Bigiano e Castel Bovani, Pistoia 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨: Abbandonato – accesso non ufficialmente consentito 𝐌𝐨𝐨𝐝: Follia elegante, arte murale post-umana, sussurri nel verde Costruite come ville per nobili e riconvertite nel 1868 in ospedale psichiatrico, le Ville Sbertoli sembrano un campus dimenticato da Dio e dagli uomini. Qui il tempo si è fermato. Alcuni corridoi sono tappezzati da graffiti lasciati dai pazienti, mentre nei dormitori ancora giacciono materassi marciti, luci a neon spezzate, e cartelle cliniche aperte come preghiere interrotte. 𝐋’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨: un paziente noto solo con le sue iniziali, che dipingeva angeli sui muri e parlava con loro nelle notti di vento. 𝐓𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: Alta. Rumori inspiegabili, improvvisi sbalzi di temperatura, finestre che si chiudono da sole. ⸻ 𝟐. 𝐄𝐱 𝐎𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐏𝐬𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐕𝐨𝐥𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 – 𝐕𝐨𝐥𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨: Via di Docciola, Volterra 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨: Parzialmente accessibile durante eventi o visite guidate 𝐌𝐨𝐨𝐝: Labirintico, inquietante, poetico nella follia Un gigante addormentato con più di 40 padiglioni. Fu uno dei più grandi manicomi d’Italia. Ospitò fino a 6.000 pazienti. Ma il suo nome è legato a uno in particolare: NOF4, Fernando Oreste Nannetti, artista visionario e paziente, che incise con la fibbia della sua camicia centinaia di metri di parete con frasi, simboli e profezie. Oggi quelle incisioni sembrano una Bibbia psichedelica, scolpita nella solitudine. 𝐋’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨: il custode che leggeva le incisioni ogni notte, convinto contenessero la data dell’Apocalisse. 𝐓𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: Medio-alta. Sensazione persistente di essere osservati. ⸻ 𝟑. 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐦𝐛𝐫𝐨𝐠𝐢𝐚𝐧𝐚 – 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞𝐥𝐮𝐩𝐨 𝐅𝐢𝐨𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨: Via Ambrogiana, Montelupo Fiorentino 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨: In disuso – chiusa al pubblico 𝐌𝐨𝐨𝐝: Regale e terrificante, manicomio criminale con storia gotica Una villa del Cinquecento, bellissima e maledetta. Fu trasformata in manicomio criminale, l’unico in Toscana. Qui furono rinchiusi anarchici, assassini, folli pericolosi. Camere buie, celle con le sbarre arrugginite, scale che sembrano non finire mai. Le leggende parlano di urla nel cuore della notte e di un’infermiera che non ha mai lasciato la struttura. 𝐋’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨: un uomo senza nome che ripeteva una sola parola, in loop: “fuori”. 𝐓𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: Altissima. Vietato entrare, ma anche solo passare lì vicino mette i brividi. ⸻ 𝟒. 𝐒𝐚𝐧 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐢 – 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨: Via di San Salvi, Firenze 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨: Parzialmente riutilizzato, parte ancora abbandonata 𝐌𝐨𝐨𝐝: Surreale, post-industriale, passato che lotta per restare vivo San Salvi è un ibrido: metà dimenticato, metà rivitalizzato da arte e cultura. Ma basta andare nei padiglioni lasciati a sé stessi per sentire ancora l’odore dell’etere e dei silenzi forzati. Un tempo, questo era un villaggio. Ora, un deserto con tracce umane. Pareti che sudano umidità e vetri che sembrano occhi. 𝐋’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨: la donna con il taccuino, che annotava tutto ciò che sentiva… compresi i pensieri degli altri. 𝐓𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: Variabile. Di giorno, solo malinconia. Di notte, un senso di “fuori posto”. ⸻ 𝟓. 𝐄𝐱 𝐌𝐚𝐧𝐢𝐜𝐨𝐦𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐧𝐨 – 𝐋𝐮𝐜𝐜𝐚 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨: Via di Maggiano, Lucca 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨: Non visitabile – ma visibile esternamente 𝐌𝐨𝐨𝐝: Silenzioso, dignitoso, ma con ombre lunghe Uno dei più antichi manicomi d’Italia, attivo dal 1773. Qui lavorò anche Mario Tobino, psichiatra e scrittore, che descrisse con struggente lucidità la vita tra quei corridoi. Oggi la struttura è chiusa, ma il parco che la circonda sembra ancora ospitare qualcuno, anche se invisibile. 𝐋’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨: l’infermiere che suonava Chopin nella sala comune… per pazienti che non parlavano da anni. 𝐓𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: Bassa ma costante. Un luogo che ti guarda anche se non entra nessuno. ⸻ 𝐔𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨: Questi posti non sono per tutti. Non sono “instagrammabili”, non sono comodi. Sono ferite urbane, e come ogni cicatrice, raccontano una storia. Se decidi di visitarli, fallo con rispetto, con prudenza, e possibilmente in compagnia. Non per scattare foto. Ma per ascoltare. ⸻ #riccardofranchini_manicomi #riccardofranchini_toscana #riccardofranchini_itinerari