🍪 𝐋𝐞 𝐟𝐫𝐢𝐭𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞. 𝐌𝐚 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐁𝐚𝐛𝐛𝐨 𝐨 𝐏𝐚𝐩𝐚̀? Le frittelle di San Giuseppe sono il dolce simbolo della 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐚𝐩𝐚̀, una tradizione che profuma di casa, di antiche ricette tramandate e di golosità senza tempo. Diffuse in tutta Italia, ma con un posto d’onore in Toscana, Lazio e Sicilia, queste delizie nascono come omaggio a San Giuseppe, il padre per eccellenza, celebrato il 19 marzo. La loro origine affonda le radici nei secoli, quando il fritto era la risposta più immediata alla voglia di dolcezza e abbondanza prima della Quaresima. Ogni regione ha la sua variante: in Toscana dominano le frittelle di riso, piccole pepite dorate croccanti fuori e morbide dentro, spesso arricchite con scorza d’arancia, crema, cioccolato o liquori aromatici; nel Lazio trionfano le zeppole di San Giuseppe, soffici e golose, fritte o al forno, con il cuore di crema pasticcera e l’inconfondibile amarena in cima; in Sicilia le sfince, dalla forma irregolare e dal sapore ricco, sono un inno all’opulenza con ricotta, canditi e cioccolato. Qualunque sia la versione, il rito è sempre lo stesso: impasto semplice, olio bollente e una spolverata di zucchero finale che sigilla il sapore dell’infanzia e delle feste in famiglia. Non si tratta solo di un dolce, ma di un simbolo di affetto, di tavole imbandite e di mani che si muovono veloci tra pentole e fornelli per creare piccoli capolavori fritti. Le frittelle di San Giuseppe sono un viaggio nei ricordi e nella tradizione, un assaggio di storia che resiste al tempo e che ogni anno, puntuale, torna a riempire le case di profumo e felicità. 𝐕𝐢𝐯𝐚 𝐢 𝐩𝐚𝐩𝐚̀…. #riccardofranchini_storie_di_cibo

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