Articolo successivo 🥖 𝐈𝐥 𝐩𝐚𝐧𝐞 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐜𝐜𝐨: 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐭𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚. Nel cuore della Toscana, tra colline dorate e borghi di pietra, esiste un pane che parla di storia e ingegno: il 𝐩𝐚𝐧𝐞 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐜𝐜𝐨, ovvero senza sale. Amato da chi lo conosce e spesso frainteso da chi lo incontra per la prima volta, questo pane semplice e austero è diventato un emblema del gusto toscano e non certo per caso. Le sue radici affondano nel Medioevo, in un tempo di tensioni e astuzie. Era il XII secolo, e sulle rive del Tirreno Pisa imponeva dazi salati, in tutti i sensi, sull’oro bianco che arrivava al porto: il sale, merce preziosa come il tempo. Firenze, fiera e creativa, rispose non con le armi ma con la farina e l’ingegno: 𝐧𝐚𝐜𝐪𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐧𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐚𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨, un pane “sciocco” non per mancanza d’intelligenza, ma per assenza di sale. E fu una scelta tutt’altro che sciocca: quel pane povero si rivelò perfetto compagno dei sapori forti della cucina toscana, prosciutti sapidi, pecorini stagionati, zuppe rustiche e intingoli robusti. La sua neutralità esaltava, senza mai sovrastare. Ancora oggi, sulle tavole della Toscana, il pane sciocco è più di un alimento: è un’eredità viva, 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐚 in tradizione, un racconto masticato a ogni boccone. ———— #riccardofranchini_storie_di_cibo