Articolo precedente 📍 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞, 𝐭𝐫𝐚 𝐛𝐞𝐟𝐟𝐞, 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐟𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐦𝐢: 5 curiosità da scoprire passeggiando nel Rinascimento. 𝟏. 𝐈𝐥 𝐭𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐮𝐨𝐦𝐨 – 𝐈𝐥 𝐠𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐦𝐨 Santa Maria del Fiore è il cuore che pulsa nel petto della città, ma la sua vera anima è fatta di carne e sangue, di passioni e piccoli tradimenti. Su uno dei suoi fianchi, appena sopra l’occhio distratto dei turisti, c’è la testa di un toro scolpita nella pietra. Ma non è un omaggio alla forza o all’agricoltura: è uno schiaffo beffardo. La leggenda dice che uno degli scalpellini, amante della moglie di un sarto che abitava lì davanti, lasciò quel simbolo come segno eterno del “cornuto”. L’arte fiorentina, a volte, sa essere crudele quanto una commedia di Boccaccio. ⸻ 𝟐. 𝐋’𝐨𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐚 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 – 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐚𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 All’interno del Duomo, basta alzare lo sguardo verso la controfacciata e aspettarsi l’inatteso: un orologio dipinto da Paolo Uccello nel XV secolo, con le ore disposte in senso antiorario. Un controsenso? No. È solo che Firenze, nel pieno del Rinascimento, seguiva l’Hora Italica, in cui il giorno finiva al tramonto, non a mezzanotte. Il tempo, qui, è sempre stato più poesia che meccanica. Un giorno che si spegne col sole ha più senso, se ci pensi: ogni sera una piccola fine del mondo. ⸻ 𝟑. 𝐌𝐚𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐮𝐳𝐳𝐨 – 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐨 𝐞 𝐢𝐫𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐭𝐞𝐭𝐭𝐨 Nel quartiere di San Frediano, Firenze lascia cadere la maschera e mostra il suo volto più umano. Lì, incastrata in una nicchia anonima, c’è una piccola terracotta moderna che racconta più di mille sermoni. Una Madonna, scolpita con il naso tappato e un topo che le corre sul braccio. Un gesto satirico, quasi punk, dell’artista Mario Mariotti, per denunciare il degrado urbano e l’odore insopportabile dei cassonetti. Perché in questa città anche la Vergine può stancarsi, se la bellezza viene abbandonata. ⸻ 𝟒. 𝐈𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐞𝐥𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐨 – 𝐋’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐨 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 Piazza della Signoria è un museo a cielo aperto, ma anche una trappola per chi non sa osservare. Sulla parete esterna di Palazzo Vecchio, nascosto come un graffito di strada, c’è un volto inciso nella pietra. Si dice sia opera di Michelangelo, stanco delle chiacchiere noiose di un passante troppo loquace. Per passare il tempo, raccontano, l’artista scolpì quel profilo dietro la schiena, quasi per dispetto. Non sappiamo se sia vero, ma è bello pensare che anche un genio potesse annoiarsi, e trovare rifugio nell’ironia della pietra. ⸻ 𝟓. 𝐋𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐝𝐞 – 𝐋’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐦𝐮𝐨𝐫𝐞 C’è un angolo di Firenze dove il tempo non scorre, ma si accovaccia in silenzio. Palazzo Budini-Gattai, in piazza della Santissima Annunziata, ha una finestra sempre aperta. Sempre. Nessuno osa chiuderla. Si racconta che lì vivesse una giovane sposa, che passò la vita intera a guardare fuori, aspettando un amore partito per la guerra. Non tornò mai. Eppure, chi ha provato a richiuderla, giura di aver visto strane cose. In una città dove il marmo prende vita, chi può davvero dire che un’anima innamorata non vegli ancora da quella finestra? ———— #riccardofranchini_firenze #riccardofranchini_toscana #riccardofranchini_viaggi #riccardofranchini_itinerari